pasquale aiello
foto e progetti

FESTIVAL "OCCHI ROSSI" - FORTE PRENESTINO - (2013)

30 maggio - 2 giugno 2013

Festival Indipendente di Fotografia negli spazi del Forte Prenestino
Fotografie, istallazioni, performance, laboratori disseminati nelle gallerie, nei corridoi e nelle sale del Forte.

Qui ho presentato per la prima volta le immagini della storia di Roberto Innocenzi, intercettata nella frazione terremotata di Camarda.
Questo lavoro, ampliato, sarebbe poi stato esposto in maniera compiuta a Pesare l'anno dopo.
In questa occasione, al Forte, ho incontrato e parlato con Luigi Guerrieri, un giovane ricercatore teatrale, che dalla storia di Roberto avrebbe poi tratto ispirazione per una piece teatrale in forma di monologo oggi tradotta in più lingue e con diversi riconoscimenti.
Una testimonianza del fatto è riportata da Luigi stesso in una intervista rilasciata in occasione del Venice Open Stage da cui ho estratto una precisa domanda cui segue la risposta di Luigi:

- Un episodio o una frase che ti ha spronato particolarmente ed è stata la scintilla che ti ha fatto capire l’obbligo di farti carico di questa responsabilità?

"Mi trovavo a Roma per un provino e per caso andai ad una mostra collettiva di fotografia. Girando tra le varie stanze notai queste foto in bianco e nero che ritraevano un uomo barbuto col cappello. Guardando meglio vidi che dietro di lui c’erano muri crepati sui quali erano scritte delle poesie in una lingua che subito dopo mi accorsi essere il mio dialetto. Più che una scintilla è stato un fulmine a ciel sereno, un colpo al cuore. Capii che era quella la storia che volevo/dovevo raccontare, perché racchiudeva tutto. L’uomo barbuto col cappello è R., il personaggio principale dello spettacolo. Portare la sua testimonianza sul palco, avere la possibilità di far conoscere al mondo la sua storia, mi riempie e soprattutto rende giustizia a R.,alla sua vita, alla sua poesia e alla sua resistenza.“

Così la storia di R., l'uomo barbuto che scriveva poesie sui muri della sua casa terremotata, Roberto Innocenzi, e che aveva già colpito il regista Michele Pennetta (autore di un corto sul disagio post terremoto (con Roberto protagonista e che avrebbe poi vinto al Torino Film Festival - Corti), poteva di nuovo essere veicolata affidandosi al talento di Luigi ed alla sua scrittura teatrale.
Facendo una semplice considerazione, osservo che una storia forte, di autentica resistenza alle avversità del vivere, quasi fosse un mito greco, aveva trovato accoglienza in tre diverse forme della comunicazione (artistica?) riuscendo così a diventare, forse, un paradigma morale.

Le immagini di questa sezione sono di varia provenienza (reflex, compatte e smartphone e la...temperatura [kelvin] è pessima).

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