V CIRCOSCRIZIONE - UN TERRITORIO TRA MEMORIA E PROGETTO (1997)“Perché abbiano un senso le parole usate in questi anni per la periferia - recupero, riqualificazione, sviluppo, trasformazione - c'è bisogno di un progetto, di un'idea di città nella città, dai contorni vitali, come le strade di terra e di asfalto che disegnano il perimetro della Quinta (Circoscrizione, n.d.r.).
Chilometri di strada già esistenti - la Nomentana, la Tiburtina, la A24, le ferrovie, la metro B, il GRA, Viale P. Togliatti, Via dei M.ti Tiburtini, la Tangenziale Est - chilometri di binari da costruire - la Roma Tivoli, l'alta Velocita, il metrò Rebibbia - Settecamini. Decine di Quartieri, decine di migliaia di abitanti, ettari di terra destinati a parco, cento scuole, capannoni vuoti non più utilizzati, edifici color metallo mai usati. Una stazione deserta, che si apre - inutile monumento alla modernità su un panorama rustico e degradato: baracche, casupole, piccoli laboratori arrangiati, sfasciacarrozze. E poche decine di metri più in là le case, la gente che non può prendere la metropolitana che corre proprio sotto i loro piedi perché la stazione è sterile, non genera e non divora. E poi vecchie fabbriche abbandonate, dai nomi "storici" che chiedono di essere scosse dal loro torpore e sottratte alla loro inutilità. E luoghi antichi, che non ti sembra proprio di stare a Roma. E una campagna solare, a perdita d'occhio, con casali e torri e tanti pezzi di storia.” Sono parole di Loredana Mezzabotta, presidente in quegli anni della V Circoscrizione. Le scrisse come prefazione alla mostra tenutasi a Roma nel 1997, all’interno dello spazio espositivo della centrale Chiesa sconsacrata di S. Rita in Campitelli (nei pressi del Campidoglio), due anni dopo l’inizio del lavoro progettuale scritto e condiviso con il mio gruppo fotografico. Ed il suo dire, nello stesso scritto e riferendosi alle immagini in mostra, “Guardiamo con la lente d'ingrandimento i tesori nascosti, le risorse infinite, le miserie più terribili.” si coniugava perfettamente con il concetto di dare visibilità alla periferia portandola metaforicamente in mostra “al centro della città” con un gesto nobile e ricco di dignità, rendendola “visibile”. Nello scritto c’era una sintesi perfetta delle linee guida della ricerca fotografica realizzata, ricerca che corrispondeva alla descrizione che lei faceva del “suo” territorio. Noi che le abbiamo fotografate, abbiamo fissato su pellicola quelle persone, quelle aree industriali abbandonate (o in trasformazione per sottrarle all’inutilità), quei quartieri, quelle strade e ferrovie, quei “borghetti” di baracche e casupole, quei luoghi antichi o quella “campagna solare con casali e torri” che ritroviamo nelle sue parole. Nelle foto che pubblico in queste pagine cerco di fare una sintesi delle tantissime impressioni ricavate esplorando il “territorio della Tiburtina e di Pietralata”. Rischio, oggi, di “mescolare le carte”, di confondere, di sovrapporre messaggi e significati, insomma di non essere rigoroso…ma credo non ci sia ordine o gerarchia in una ricerca così vasta e con una elevata ricchezza di spunti. Emergono zone diverse tra loro per urbanistica, composizione antropologica, utilizzo degli spazi e destinazione. C’è il borghetto di baracche di Via della pietra Sanguigna (poi stazione metro di Quintiliani), il quartiere di Casalbertone e l’ex Rinascente, il grande casale della Tenuta del Cavaliere e la sua vasta distesa di campagna romana (nelle cui adiacenze sorgerà un immenso mercato agroalimentare), l’ex Fiorentini (una delle vecchie eccellenze della Tiburtina Valley) al posto della quale erano in progetto riqualificazioni e servizi e che ora è in gran parte abbandonata, la zona rurale dell'Aniene vicino al Casale Rocchi. In altre pagine di questo sito ho scelto di dare maggiore spazio al campo nomadi di V.le della Serenissima. A breve vorrei presentare il racconto fotografico della grande trasformazione della Stazione Tiburtina e del vicino ex scalo merci che ha profondamente modificato una parte del territorio di Pietralata. Un racconto che è iniziato con il progetto per la V Circoscrizione e che poi ha preso un suo percorso, durando quasi dieci anni. IL CATALOGO |