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VI MUNICIPIO (1997)
"Città Plurale" - Identità e trasformazioni nel territorio del VI Municipio
"Città Plurale" è una ricerca collettiva realizzata tra il 1997 ed il 1998 insieme ai fotografi Antonio De Carolis e Sergio Mauriello.
L'idea di raccontare un territorio, le sue implicazioni antropologiche, architettoniche e produttive si è sviluppata e realizzata grazie anche alla sensibilità e convinta partecipazione della Presidenza dell'ex VI Municipio di Roma.
La presidenza, infatti, individuando due persone legate al territorio e da esso riconosciute, ci ha consentito, anche attraverso la loro "guida" e mediazione, di avvicinarci alle diverse realtà territoriali senza nessun indugio, avviando anche un dialogo fotografo/fotografato che ha rappresentato un valore aggiunto importantissimo per la ricerca.
Le persone ritratte, contestualizzate nelle loro ambiente lavorativo o abitativo, appartenevano, al tempo della ricerca, a realtà storiche, umane e territoriali consolidate a Roma, quali il Pigneto, il Quadraro, Torpignattara e Prenestino.
Persone che si confrontavano già allora con la difficile sfida dell'immigrazione e dell’imminente trasformazione urbana, talvolta non migliorativa.
Una galleria di uomini e donne che, oggi, sembrano distanti anni luce, quasi appartenenti ad uno strano pianeta in cui avevano ancora spazio attività oggi difficilmente rinvenibili o totalmente stravolte dall’evoluzione del mercato.
Ma anche una galleria di grandi aree in mutazione come la ex SNIA VISCOSA di Largo Preneste, di cui pubblico una galleria a parte, e la ex SERONO di Ponte Casilino, una volta importante casa farmaceutica ed ora trasformata in albergo e servizi per il quartiere del Pigneto.
Operosità legate anche ad una diversa architettura del territorio e che agivano connesse ad una prossimità del territorio, legate ad un diverso modo di vivere quei quartieri che, in parte, hanno perduto la loro anima.
La nostra filosofia, come fotografi, è sempre stata quella di raccontare piccole o grandi storie ritenute, spesso, marginali.
Tuttavia, e mai come nel caso nel caso di questa ricerca, ci siamo resi conto di quanto le apparenti piccole storie raccontate per immagini attraverso un sorriso, uno sguardo partecipe e diretto, orgogliosamente “in macchina”, siano invece portatrici di grandi storie, rappresentando queste un ponte per capire quanto esisteva e quanto, oggi, non è più tale.
Il catalogo
"Città Plurale" è una ricerca collettiva realizzata tra il 1997 ed il 1998 insieme ai fotografi Antonio De Carolis e Sergio Mauriello.
L'idea di raccontare un territorio, le sue implicazioni antropologiche, architettoniche e produttive si è sviluppata e realizzata grazie anche alla sensibilità e convinta partecipazione della Presidenza dell'ex VI Municipio di Roma.
La presidenza, infatti, individuando due persone legate al territorio e da esso riconosciute, ci ha consentito, anche attraverso la loro "guida" e mediazione, di avvicinarci alle diverse realtà territoriali senza nessun indugio, avviando anche un dialogo fotografo/fotografato che ha rappresentato un valore aggiunto importantissimo per la ricerca.
Le persone ritratte, contestualizzate nelle loro ambiente lavorativo o abitativo, appartenevano, al tempo della ricerca, a realtà storiche, umane e territoriali consolidate a Roma, quali il Pigneto, il Quadraro, Torpignattara e Prenestino.
Persone che si confrontavano già allora con la difficile sfida dell'immigrazione e dell’imminente trasformazione urbana, talvolta non migliorativa.
Una galleria di uomini e donne che, oggi, sembrano distanti anni luce, quasi appartenenti ad uno strano pianeta in cui avevano ancora spazio attività oggi difficilmente rinvenibili o totalmente stravolte dall’evoluzione del mercato.
Ma anche una galleria di grandi aree in mutazione come la ex SNIA VISCOSA di Largo Preneste, di cui pubblico una galleria a parte, e la ex SERONO di Ponte Casilino, una volta importante casa farmaceutica ed ora trasformata in albergo e servizi per il quartiere del Pigneto.
Operosità legate anche ad una diversa architettura del territorio e che agivano connesse ad una prossimità del territorio, legate ad un diverso modo di vivere quei quartieri che, in parte, hanno perduto la loro anima.
La nostra filosofia, come fotografi, è sempre stata quella di raccontare piccole o grandi storie ritenute, spesso, marginali.
Tuttavia, e mai come nel caso nel caso di questa ricerca, ci siamo resi conto di quanto le apparenti piccole storie raccontate per immagini attraverso un sorriso, uno sguardo partecipe e diretto, orgogliosamente “in macchina”, siano invece portatrici di grandi storie, rappresentando queste un ponte per capire quanto esisteva e quanto, oggi, non è più tale.
Il catalogo
